Il mercato immobiliare italiano, dopo un periodo di alta vivacità, si prende una pausa nel primo semestre del 2023, con un calo delle compravendite. Secondo la Fimaa, il rallentamento è attribuito all'aumento dei tassi di interesse sui mutui e all'attenzione crescente verso l'efficienza energetica degli immobili, in vista delle direttive europee. Questo ha influito sulle transazioni, portando a un calo di circa 50mila abitazioni scambiate rispetto all'anno precedente. Nonostante ciò, i prezzi continuano a crescere, con un aumento previsto del 5,5%.
L'aumento dei tassi di interesse, introdotto dalla Banca Centrale Europea per contrastare l'inflazione, ha inciso sul settore bancario e immobiliare, contribuendo al calo delle compravendite nel 2023. Tuttavia, i contratti di locazione, in particolare quelli agevolati per studenti e quelli transitori, registrano una crescita. La situazione varia anche regionalmente: la Lombardia resta leader nelle compravendite, ma l'Umbria, la Basilicata e il Molise mostrano aumenti significativi.
La pandemia ha fortemente influenzato il mercato immobiliare, causando una perdita di transizioni nel 2020 e impattando negativamente sul settore turistico delle case vacanza. Nonostante il ripristino graduale della normalità, il settore si è ripreso solo parzialmente nel 2021 grazie all'aumento delle compravendite e alla domanda. Tuttavia, le prospettive future sono incerte a causa degli aumenti dei costi energetici, dell'incertezza geopolitica e dell'aumento dei tassi di interesse sui mutui.
Ulteriori aggiornamenti includono l'introduzione della consultazione telematica delle planimetrie catastali per gli agenti immobiliari e le proposte fiscali del governo riguardo alla cedolare secca per i locali commerciali. Infine, la possibilità di registrare online i preliminari di compravendita ha semplificato le procedure, consentendo una registrazione senza la necessità di recarsi fisicamente negli uffici.